Adenoidectomia e tonsillectomia in etá pediatrica nel triennio 1999-2001 nella regione Piemonte


Abstract


Introduzione: nel periodo 1999-2001, gli interventi di adenoidectomia e tonsillectomia, considerati nel loro insieme, hanno costituito, nella Regione Piemonte, la seconda causa di ricovero nella popolazione di età tra 1 e 14 anni, con differenze rilevanti tra tassi di ospedalizzazione nelle diverse Aziende Sanitarie Piemontesi.

Obiettivi: analizzare entità e andamento temporale delle diversità geografiche individuate; ricercare eventuali disomogeneità di selezione dei pazienti e differenze organizzative- strutturali.

Metodologia: dalle Schede di Dimissione Ospedaliera piemontesi degli anni 1999-2001, sono stati tratti: per ciascuna ASL, i tassi di ospedalizzazione dei residenti per gli interventi considerati, tramite i codici ICD9-CM; per ciascuna struttura complessa di otorinolaringoiatria attiva negli ospedali piemontesi pubblici e privati, il numero di interventi e la degenza media. Un questionario è stato inviato a tutte le Strutture Complesse di Otorinolaringoiatria presenti negli ospedali pubblici ed ex art. 41-43 piemontesi, richiedendo le caratteristiche organizzative delle unità operative, l’attività svolta negli interventi considerati, le modalità di ricovero, degenza e dimissione dei pazienti.

Risultati: differenze rilevanti emergono nei tassi di ospedalizzazione delle singole ASL che peraltro, come quelli regionali, si mantengono costanti nel corso del triennio, andando dal 7,59 al 16,26 per 1000 abitanti nel 1999, dal 6,45 al 17,22 nel 2000 e dal 6,87 al 16,91 nel 2001. Relativamente al numero di interventi: per i residenti in Piemonte è passato da 6.037 nel 1999, a 6.177 nel 2000, per ridursi a 5.861 nel 2001; per l’attività svolta dagli ospedali piemontesi è risultato di 5.875 nel 1999, 5.993 nel 2000 e di 5.709 nel 2001. I dati, ricavati con il questionario, dimostrano disomogeneità di comportamento nei percorsi organizzativi e nella risposta ai problemi che conducono all’intervento. In sede congressuale saranno riportati in dettaglio tutti i risultati. Conclusioni: le differenze evidenziate appaiono determinate da diversità organizzative e di percorsi che conducono all’intervento. Si propongono una serie di indicazioni, volte a raggiungere la massima omogeneità di comportamento possibile, assicurando prestazioni di elevata qualità ed efficacia per i pazienti.




DOI: https://doi.org/10.2427/6158

NBN: http://nbn.depositolegale.it/urn%3Anbn%3Ait%3Aprex-8286

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